Esercitazione a Civezzano

La sera di venerdì 13 ottobre, a Civezzano, sembrava di essere nel pieno di una puntata di una serie televisiva sul soccorso.

Mezzi dei Vigili del Fuoco e ambulanze della Croce Rossa andavano e venivano dalla caserma dei VVF in località Sille, verso punti all'apparenza imprecisati del comune di Civezzano.

Nessuna telecamera in giro e nessun attore famoso. Solo, si fa per dire, 30 VVF, di Civezzano, Fornace e Cognola, e 18 nostri volontari erano all'opera per una serata di simulazioni multiple.

La centrale operativa è stata allestita nella caserma: due canali radio per i VVF e due per le ambulanze.

Tutto è pronto per l'inizio dei "giochi"! Sono le ore 19:00.

ore 19:00

Il telefono squilla per la prima volta: una signora, non vedendo rincasare il marito dopo l'imbrunire, si è recata nei campi dove l'uomo stava lavorando con il trattore e lo ha trovato a terra, poco distante dal mezzo ancora accesso. Subito un'ambulanza è stata inviata sul posto e, verificata la necessità di mettere in sicurezza il mezzo agricolo ancora in moto e in posizione pericolosa, ha richiesto l'intervento dei VVF per mettere assicurare la scena e soccorrere il contadino. Questo racconterà di essere rimasto impigliato nella ruota del trattore con un lembo della giacca e trascinato quindi a terra per poi essere schiacciato alla gamba dalla ruota stessa. Il soccorso presenta subito delle difficoltà, visto l'ambiente impervio - nel posto dove si trova l'uomo l'erba è alta e il terreno è scosceso, a ridosso di un canale - ed il buio fitto. Dopo un certosino lavoro di immobilizzazione, il pover'uomo è stato trasportato in ospedale per le cure e gli accertamenti.

ore 19:05

Il telefono squilla ancora! Questa volta alla centrale arriva la voce di una madre che ha visto entrare il figlio all'interno di una casa abbandonata, arrapicandosi su un canale ed entrando da una fessura lasciata aperta dagli stipidi di una finestra del secondo piano. Il ragazzo è dentro ormai da alcune ore e non risponde ai richiami della madre. Un'ambulanza viene inviata sul posto dove, appena giunti, i soccorritori ascoltano la storia della donna e verificano che: "No! Dal piano terra è impossibile accedere alla casa! È necessario l'intervento dei VVF con un mezzo idoneo!" Arrivano quindi i VVF con una piattaforma agganciata ad un braccio idraulico. Per primi salgono due di loro per aprire la finestra e verificare la sicurezza dello stabile, cercando il ragazzo. Lo trovano caduto nel vano di un ascensore, visibilmente dolorante per via di un trauma da caduta. Viene richiesto l'intervento dei sanitari che salgono portandosi dietro tutto il necessario per un intervento così complesso: zaino, aspiratore, ossigeno, collari cervicali, corsetto estricatore (necessario per bloccare in asse collo e schiena in luoghi agusti, prima di mettere il paziente su una barella) e l'asse spinale. Il ragazzo viene quindi recuperato e portato a terra tramite un toboga fissato alla piattaforma. Verrà poi portato all'ospedale competente per gli accertamenti e le cure.

ore 20:05

La voce alla cornetta racconta di una persona caduta da un ponte sulla provinciale tra Torchio e Valle. Viene inviata sul posto una nostra ambulanza. Il terreno è impervio ed è necessario l'intervento del SAF (Soccorso Alpino e Fluviale) dei VVF. Vengono portati sul greto del torrente sottostante i soccorritori sia della CR che dei VVF per formare delle squadre di ricerca. La persona viene trovata in stato confusionale poco distrante. Nella caduta sembra si sia slogata una caviglia e che da solo abbia tentato di trovare una via per risalire. Questa volta è andata bene, ma vista l'altezza della caduta, l'infortunato è portato in pronto soccorso per degli accertamenti.

ore 20:20

Alla centrale arriva la chiamata di un signore che dice esserci un incendio nel suo palazzo. Partono subito un'ambulanza ed un mezzo dei VVF alla volta di Bosco, dove l'incendio è scoppiato. Non appena arrivati sul posto si capisce che il numero delle persone coinvolte e che necessitano cure e assistenza immediata è superiore al numero dei soccorritori appena arrivati: scatta così il protocollo degli eventi maggiori. Altre squadre di soccorso sono richieste ed oltre ad altri VVF che spengono l'incendio sono inviate anche altre 2 ambulanze, una della quali dirottata in rientro dall'ospedale dove ha appena portato per accertamenti un ragazzo feritosi poco distante cadendo nel vano ascensonre di un casolare abbandonato. Il protocollo degli eventi maggiori prevede che la squadra arrivata per prima subito verifichi il numero  esatto delle persone coinvolte e per quale patologia saranno in maggior numero portati in ospedale così da preparare il nosocomio con il personale adatto. Viene fatta una prima ricerca perimetrale all'esterno dell'edificio dove sono trovati 4 condomini infreddoliti e affumicati. Non appena i VVF danno il via libera, un soccorritore entra nell'edificio e anche lì si accinge a verificare il numero delle persone coinvolte. Le stanze sono ancora piene di fumo, la corrente elettrica non c'è e il controllo deve avvenire stanza per stanza, accucciato per evitare di respirare troppo fumo, e seguendo il perimetro delle stanze, cercando altre porte. Gli appartamenti sono 2 con un totale di 8 vani e richiedono tempo per essere perlustrati in queste condizioni. Fortunatamente solo 1 persona è trovata ferita e viene quindi soccorsa e opportunamente trasportata all'uscita dove il responsabile della viabilità metterà a disposizione una ambulanza per portarla in ospedale.

ore 21:30

I mezzi sono appena rientrati in "sede" quando un'altra chiamata fa suonare il telefono della centrale. Sembra che una ruspa di grosse dimensioni abbia travolto una macchina nel piazzale di una impresa. La chiamata è concitata e le informazioni confuse. Viene mandata sul posto una ambulanza in codice rosso per verificare l'accaduto il prima possibile. Le informazioni ricevute non permettono di capire se ci sono feriti ed eventualmente quanti siano. Appena arrivati sul posto i volontari scendono dall'ambulanza e vanno da una signora che si sta sbracciando nel piazzale. È lei che ha chiamato ed è ancora agitata. Mentre un soccoritore rimane con la signora, l'altro verifica l'accaduto e conta 3 persone coinvolte: 2 nella macchina, visibilmente danneggiata, e una sulla ruspa, in stato confusionale. Per mettere in sicurezza la zona vengono richiesti i VVF, mentre per portare soccorso a tutti, viene chiesto l'aiuto di un'altra ambulanza. La signora che ha chiamato sembra arrabbiata nei confronti del manovratore che a sua volta, sentendo le invettive della donna nei suoi confronti si chiude nella sua cabina. Per la sua e la sicurezza degli altri è bene che qualcuno lo aiuti a tranquillizzarsi e a farlo scendere. Con un po' di pazienza l'autista viene fatto scendere e tranquillizzato mentre con l'aiuto dei nuovi arrivati si riesce ad estricare le due persone rimaste bloccate all'interno della macchina, caricate sulle ambulanze disponibili e inviate presso l'ospedale idonoeo più vicino.

ore 21:40

Non c'è tregua stasera. Questa volta volta si tratta di un furgone che ha travolto una persona che è rimasta incastrata sotto il pianale. È necessario che oltre all'ambulanza sia inviata sul posto una squadra di VVF per mettere in sicurezza il mezzo e liberare il malcapitato. Ormai tutto fila liscio perché l'amalgama tra i due corpi e i vari soccorritori è omogenea: il pedone, che camminava non visto lungo la strada poco illuminata, viene liberato e caricato su un materassino rigido per poi essere trasportato al centro traumatologico.

ore 22:00

Ennesima chiamata che fa trillare il telefono. Questa volta una signora a spasso con il cane riferisce di una macchina uscita di strada. Si vedono delle fiamme, dice, uscire dalla parte posteriore della macchina, forse il serbatoio sta bruciando. Scatta il codice rosso sia per l'ambulanza affidataria dell'evento che per l'autobotte dei VVF e il mezzo di supporto. Si esce in strada e si corre verso il luogo dell'incidente. Quando si è vicini le fiamme sono evidenti: è questione di pochi minuti prima che la maccina diventi un tizzone ardente. Arrivano i VVF che sparano i loro getti estinguenti in direzione delle fiamme e con esperienza riescono in poco tempo a domare le fiamme e spegnere l'incendio. Ancora qualche verifica e viene dato il permesso ai soccorritori sanitari di avvicinarsi e verificare le condizioni della donna rimasta bloccata nella macchina. La signora è molto confusa, sembra non rendersi conto del pericolo. Viene verificato che non ci siano ustioni od emoraggie e viene valutato lo stato di shock. Per fortuna la signora sembra stare fisicamente bene, semza segni di imminente pericolo per la sua vita e quindi viene deciso di utilizzare una tecnica di estrazione ed immobilizzazione lenta ma efficace per garantire l'incolumità della signora. Mentre i soccorritori stanno lavorando per mettere il corsetto estricatore ed immobilizzare la donna, i VVF stabilizzano la macchina e poi tagliano le lamiere e le parti che ingobrano e che impediranno una volta preparata la donna, di essere liberata. Dopo alcuni minuti la sinergia tra CR e VVF si concretizza ancora nel momento dell'estricazione vera e propria. La signora viene adagiata sull'asse spinale e viene poi immobilizzata e caricata sul lettino. Via ancora una volta verso il centro traumatologico.

Debriefing

Alla fine della serata c'è stato il debriefing con tutti nel garage dei VVF di Civezzano. Qualche piccolo intoppo ma le simulazioni sono andate tutte bene. Il lavoro di cooperazione è stato eccellente e la esercitazione ha reso entusiasti tutti. Dopo i nostri volontari sono tornati in sede e hanno ripristinato e ripulito i mezzi e congedati subito dopo, visto che qualcuno già alle 7 del sabato era di turno.

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